Piena del Fella



Chiusaforte, 26 settembre 1885


Da tre giorni le piogge torrenziali che caderono tra questi monti facevano temere purtroppo qualche sciagura. Ed anche stavolta, anziché crepar gli astrologhi, si sono invece avverate le disgrazie. Fino da ieri sera pioveva in modo da far stare in pensiero; si erano sloggiate diggìà alcune case e verso le 9 l’acqua del Fella sormontava gli argini di Campolaro, per il che anche nella casa da me abitata si erano condotte via le armente perché l’acqua minacciava entrare nella stalla. Si può immaginare che si andò a dormire con qualche trepidazione; a mezzanotte pioveva a dirotto e tuonava, soffiava un vento indiavolato ed il muggito delle acque si sentiva ancor più cupo e fragoroso. Mi affacciai alla finestra, ma il Fella si era sensibilissimamente abbassato, per il che tranquillo me ne tornai in letto. Verso le 4 dei mattino un rumore insolito mi svegliò, corsi alla finestra e spaventato feci alzar la famiglia perchè un ramo di Fella èmpiva la roggia ed allagava le campagne di Campolaro. Prese le misure precauzionali per la famiglia, corsi agli argini che in ogni posto erano sormontati. Facea appena un po’ di chiaro, il Fella del colore del caffè e latte trascinava nei suoi vortici travi, tavole, alberi, qualche mobile di casa e la piena andava sempre aumentando. Guai che l’argine avesse ceduto, un disastro indescrivibile avrebbe colpito il paese. Intanto un vero diluvio durava da oltre un’ora; nel frattempo comparvero sul luogo il sig. Guglielmo Rizzi, i fratelli Pesamosca, l’ assessore sig. Martina. Io dissi che era urgente alzare l’argine con dei sacchi di sabbia, onde le acque non li scalzassero al di dietro nella caduta. Detto fatto, tutti si prestarono: i fratelli Rizzi mandarono una sessantina di sacchi, altri ne diedero i Pesamosca, Zanier ed altri, e senza por tempo di mezzo ci si mise al lavoro. Suonava campana a martello; ma debbo dir la verità: gli operai non solo non accorrevano, ma, spinti anche, fuggivano! Alcuni volenterosi però lavoravano a tutta lena, e fra questi io ricordo il cappellano don Giorgio Pesamosca, la guardia boschiva Nicolò Sgardello, il falegname Romano, De Monte Vincenzo, uno studente dell’Istituto figlio del signor Martina, il giovine Paolo Pesamosca ed altri che spiacemi non poter ricordare. Sotto una pioggia fitta, nell’ acqua fino quasi alle ginocchia, si lavorò dalle 6 alle 10; intanto vedevamo crollare due campate del ponte di Raccolana, e fermarsi nel letto intero il ponte detto delle catene trascinato giù fin dai pressi di Dogna. Alle 10 la linea dei sacchi impediva alle acque di sormontare l’argine; il pericolo era vinto e fortunatamente una sosta di parecchie ore facea decrescere il fiume in modo che si spera non abbia a produrre ulteriori malanni. E questi furono pur troppo gravi. La strada nazionale comincia a franar in due punti sopra Chiusa, poi è ingombra di ghiaie sotto Costamolino ed ai Vidali, e si dice pure che fu asportata sopra Dogna presso Pontebba ove l’acqua salì a tale altezza da atterrare la chiesa di San Rocco, che era a circa un miglio dal paese, su una elevazione straordinaria dall’alveo del fiume. Solo il coro col quadro del Palma è rimasto in piedi. Dogna, mi si dice sott’acqua, e si sloggiano le case più basse; il capo-stazione, essendo asportato il ponte che conduceva al paese, interrotte le comunicazioni con Pontebba e Chiusaforte, ha chiesto permesso d’abbandonare la stazione. Pel canal di Raccolana immensi tratti di strada distrutti. Si dice che in Austria i guasti alla ferrovia ed alla strada sieno gravissimi e che anche dei caselli sieno stati travolti dalla piena. Presso Dogna le borgate di Prerit e Prato hanno perdute quasi tutte le campagne e si dice anche qualche casa. Inosmma i guasti sono grandissimi, e quel che è peggio non mancavano le vittime umane. Certo Piussi Gio.Battista di Rovereto, e mi si dice che a Resiutta fu veduto il cadavere di un resiano e che un barcaiolo s’è annegato nel Tagliamento.

Valentino Ostermann sulla Patria del Friuli di martedì 29 Settembre 1885

Trattoria F.lli Martina - Via Roma, 38 - 33010 Chiusaforte ( Ud) Italia

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